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Nella conferenza dei tre capi alleati a Tehran alla fine del '43, si pongono le premesse per l'assetto politico dell'Europa e del mondo dopo la guerra che si prevede ormai vittoriosa. La divisione dell'Europa in due aree, controllate rispettivamente dalla Gran Bretagna e dall'Unione Sovietica, è parte del progetto di riassetto mondiale, definito dal presidente Roosevelt 'dei quattro poliziotti', 'for Policeman' in inglese, che affidava agli Stati Uniti e alla Cina il mantenimento dell'ordine in Asia e alla Gran Bretagna e all'Unione Sovietica il controllo dell'ordine in Europa.
Sia Churchill che Stalin pensavano piuttosto al ripristino della tradizionale politica di equilibrio tra le potenze europee ma Roosevelt tenne fermo il suo progetto di divisione del mondo tra le quattro potenze, per mantenervi la pace una volta distrutta dalle fondamenta la Germania.
Le ragioni essenziali di un progetto che contrastava radicalmente con l'ispirazione democratica Wilsoniana, del presidente Roosevelt, si possono ricavare da un lato nell'intenzione di provocare un definitivo indebolimento dell'Europa, dall'altro nell'isolamento, nell'isolazionismo che era sempre molto diffuso nei comandi militari, nel congresso, tra l'opinione pubblica degli Stati Uniti d'America: isolazionismo che portava alla convinzione che gli Stati Uniti avrebbero dovuto lasciare rapidamente, finita la guerra, il suolo europeo. Non va dimenticato che negli anni di guerra era prevalente tra gli americani la convinzione che la Gran Bretagna fosse pur sempre la maggiore potenza coloniale, delle cui mire imperialistiche bisognava comunque diffidare.
Del resto la prospettiva politica di Roosevelt prevedeva la continuazione della collaborazione tra gli alleati dopo aver vinto la guerra, per assicurare la pace.
Ad aprile, pochi giorni prima della resa della Germania, muore Roosevelt, che era stato il principale artefice di un progetto di riassetto mondiale basato sull'accordo tra i vincitori in una prospettiva di supremazia economica e politica degli Stati Uniti d'America, fondata sulla potenza economica e finanziaria e su quello che era allora il monopolio americano della bomba atomica.
(Sofferente per la lunga tensione di tre anni e mezzo di guerra e debilitato dalla poliomielite, o c'è chi sostiene dalla sindrome di Guillain-Barré, in cui il sistema immunitario del paziente attacca il proprio sistema nervoso periferico, nonché dall'eccessivo fumo di sigarette, da insufficienza cardiaca e da altri malanni, Roosevelt morì per un'emorragia cerebrale mentre era in vacanza a Warm Springs, in Georgia, il 12 aprile 1945, all'età di 63 anni. Harry S. Truman, che era in carica da solo 82 giorni come vicepresidente, giurò quel giorno stesso come suo successore.)
Le ragioni dell'alleanza anti-nazista tra le grandi potenze vengono meno dopo la distruzione militare e politica della Germania nazista.L'Unione Sovietica, che ha contribuito alla sconfitta del nazismo con oltre 20 milioni di morti, costruisce invece rapidamente la sua area di influenza militare e politica. All'occupazione militare dell'Armata Rossa segue infatti la definizione, l'organizzazione di governi a direzione comunista nei paesi dell'Europa centrale e orientale, che erano stati perlopiù satelliti della Germania nazista e avevano partecipato da quella parte alla guerra mondiale. Lo squilibrio di forze ormai esistente tra Unione Sovietica e Gran Bretagna sarà tra i motivi che condurranno gli Stati Uniti nella nuova forma di amministrazione diretta dal presidente Truman, il vicepresidente che ha preso il posto di Roosevelt dopo la sua morte.
Gli Stati Uniti abbandoneranno le posizioni isolazionistiche per cui anche Roosevelt si era dichiarato deciso a lasciare il suolo europeo subito dopo la guerra.
Già nel corso della guerra erano stati delineati i presupposti del nuovo assetto mondiale sul piano economico e sul terreno politico. L'organizzazione delle Nazioni Unite, l'ONU, sarebbe stata istituita con la conferenza di San Francisco del giugno 1945.
La principale potenza economica e vincitrice del conflitto, gli Stati Uniti, assumevano il ruolo che era stato assolto dall'Inghilterra fino alla Grande Guerra.
Il sistema di Breton Woods fondava la stabilità monetaria non sull'oro, ma su una moneta chiave, il dollaro.
Gli Stati Uniti, la cui moneta, il dollaro, valeva come l'oro, poterono finanziare una politica economica di grande espansione internazionale e di esportazione di capitali semplicemente attraverso la produzione di moneta. Nel caso degli Stati Uniti non avveniva quello che sarebbe avvenuto negli altri stati: la produzione di dollari corrispondeva a una sorta di produzione aurea. In questo caso unico, non si produceva svalutazione della moneta e aumento dei prezzi perché i dollari venivano acquisiti come una riserva aurea da tutti gli altri paesi.
Il sistema monetario mondiale, istituito a Bretton Woods, era molto più che un insieme di accordi tecnici, cui diede un importante contributo, come rappresentante britannico, il grande economista John Maynard Keynes.
(Una sua massima era la seguente: «Il capitalismo non è intelligente, non è bello, non è giusto, non è virtuoso e non mantiene le promesse. In breve, non ci piace e stiamo cominciando a disprezzarlo. Ma quando ci chiediamo cosa mettere al suo posto, restiamo estremamente perplessi.»)
In effetti, la produzione del denaro mondiale fu assunta da una rete di organizzazioni governative motivate da considerazioni di benessere e sicurezza. In pratica la Federal Reserve Bank Americana agiva di concerto con le banche centrali dei maggiori paesi europei alleati degli Stati Uniti. F.D.Roosevelt e il ministro del tesoro americano Morgentau erano riusciti a trasferire il controllo sul denaro mondiale dalle mani dell'alta finanza privata alle mani pubbliche dei governi e delle banche centrali.
A Breton Woods banchieri e finanzieri spiccarono, brillarono per la loro assenza. Le decisioni furono prese invece dai governi e dai loro esperti: a Bretton Woods prevalse la politica sulla finanza. si costituì così un nuovo ordine mondiale che aveva il centro negli Stati Uniti e da questi era organizzato. Nella seconda guerra mondiale ancor più di quanto era già accaduto durante la prima guerra mondiale, gli Stati Uniti avevano funzionato come grande officina dello sforzo bellico degli alleati. E come officina, granaio e banca funzionarono per la ricostruzione europea del secondo dopoguerra. Le guerre mondiali avevano trasformato gli Stati Uniti d'America nella più grande potenza economica e finanziaria del mondo, anche perché mai in entrambe le guerre mondiali il loro immenso territorio continentale era stato toccato direttamente dagli eventi e dalle distruzioni belliche.
Nel 1938 il reddito nazionale statunitense era eguale alla somma dei redditi nazionali di Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Belgio, Olanda, Lussemburgo ed era tre volte il reddito dell'Unione Sovietica. Nel 1948, gli Stati Uniti avevano raddoppiato il loro reddito sia rispetto alle potenze europee che all'Unione Sovietica.
Si trattava di una strategia nuova, specie se paragonata al precedente dopoguerra, quando gli Stati Uniti avevano scelto di ritirarsi dall'Europa e avevano svolto in modo insufficiente il compito di grande banchiere mondiale.
Tutta la vicenda delle riparazioni e dei debiti di guerra aveva costruito, nel mondo del primo dopo-guerra, quella situazione di crisi economica e finanziaria che sfociò nella dissoluzione della Repubblica di Weimar in Germania e nella crisi finanziaria ed economica del 1929.
Questo perché gli americani, e in particolare coloro che erano legati all'esperienza del New Deal roosveltiano, legavano strettamente l'espansione del comunismo alle condizioni economiche di miseria dei paesi europei e quindi ritenevano di poter contenere l'espansione del comunismo anche espandendo il benessere economico nei paesi europei dove più forti erano le presenze dei partiti comunisti.
Il grafico che ora vedete rappresenta le proporzioni degli aiuti americani, indicati in miliardi di dollari, ai principali paesi europei.
L'unione Sovietica rispose all'iniziativa politica ed economica americana, serrando le fila degli Stati e dei Partiti comunisti in una struttura organizzativa nuova, il Cominform, costituito nell'autunno 1947.
Il presidente Truman ritenne che un ritiro occidentale da Berlino avrebbe indebolito sia la creazione di una repubblica tedesca occidentale sia la complessiva strategia economica e politica del contenimento del comunismo. Avviò così un gigantesco ponte aereo per rifornire Berlino-Ovest occupata dagli angloamericani, aggirando così il blocco terreste posto dai sovietici. Dopo circa un anno l'Unione Sovietica tolse il blocco a Berlino, nel maggio 1949 nasceva la Repubblica Federale Tedesca, che sarebbe divenuta il motore del grande boom economico dell'Europa occidentale.
Pochi giorni dopo, l'Unione Sovietica costituì nella sua zona di occupazione la Repubblica Democratica Tedesca o Germania orientale: la divisione della Germania in due parti e tra le due parti del mondo in lotta, era un fatto compiuto.
La crisi di Berlino aveva mostrato i pericoli insiti in un antagonismo bipolare, che si faceva sempre più acuto.
La carta ora inquadrata mostra le quattro aree di influenza in cui alla fine della guerra erano state divise la Germania sconfitta e la sua capitale Berlino. Si riconoscono le diverse aree di influenza inglese, francese, americana e sovietica, e il confine tra i due nuovi stati tedeschi sorti nel 1949.
Questa militarizzazione della guerra fredda portò entrambe le superpotenze a sviluppare possenti apparati militari industriali. La spesa per gli armamenti divenne una voce fondamentale nei loro bilanci, tra USA e URSS si innescò una continua rincorsa per la moltiplicazione e l'innovazione tecnologica degli armamenti. Tuttavia, con lo stabilizzarsi del bipolarismo militarizzato in Europa, la tensione venne gradualmente scemando. Si creò un sistema duraturo e stabilizzato che andò incontro, almeno in Europa, ad una evidente normalizzazione.
Fuori dell'Europa invece, tutto era in movimento: sullo scenario mondiale irrompevano grandi trasformazioni.
L'Unione Sovietica cercava, con parziale successo, di diventare un interlocutore del nazionalismo arabo; impulsi contraddittori muovevano invece gli Stati Uniti, che temevano il radicalismo e il nazionalismo economico dei paesi arabi.
Nei primi anni 60, anche l'Africa subsahariana giunse all'indipendenza, mentre fu convulsa e violenta la fine dell'Impero belga e la nascita della Repubblica del Congo nel 1959.
Ricapitoliamo adesso i punti principali di questa lezione:
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Cartina geografica politica degli Stati Uniti d'America, gli USA, (la parte continentale, escluse le Hawaii) con i nomi degli stati federali. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica politica dell'Europa nel 1930, dopo la Prima Guerra Mondiale. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica dell'Europa nel 1950, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica politica dell'Europa, URSS e Asia nel 1970, dopo la Seconda Guerra Mondiale. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica delle Organizzazioni Economiche nell'economia mondiale dopo la Seconda Guerra Mondiale. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica fisica del mondo. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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Cartina geografica politica attuale del mondo, con le bandiere delle nazioni sovrane. Clicca sull'immagine per ingrandirla. |
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